Nel 1900 erano solo le classi sociali ad avere un giusto nutrimento, mentre tutto il resto della popolazione assumeva il cibo per sfamarsi più che per nutrirsi. Pertanto fu caratteristica di quel tempo la continua battaglia contro la fame, quindi il desiderio della popolazione era quello di riuscire a sfamarsi almeno una volta al giorno. Tutto era razionalizzato a seconda della relazione con il reddito annuo delle varie categorie professionali, che andava a distinguere la popolazione in varie fasce.
Classi sociali più alte.
Il pasto giornaliero di questi nuclei familiari cominciava al mattino con pane bianco, burro, latte e caffè. A pranzo di solito c’era una minestra in brodo e un piatto di carne, cucinato in vari modi ( arrosto con patate, in umido con odori o stufato) accompagnato sempre da pane bianco.
A cena c’era sempre un piatto di carne, seguito da pane, verdura di stagione e formaggio. La frutta e i dolci costituivano l’ultima portata del pranzo e spesso anche della cena, di queste famiglie facoltose. Ben diverso era il regime alimentare dei restanti gruppi sociali, in cui confluivano famiglie con diverse fasce di reddito e che in base alle proprie possibilità apportavano lievi modifiche ai tre pasti con cui era scandita la giornata alimentare.
Classi sociali più basse.
A colazione, le famiglie più povere sostituivano il caffè con una bevanda ottenuta da un composto di ceci e orzo bruciato chiamata “ cicoria “, mentre quelle con più possibilità con il pane mangiavano anche del formaggio o del salame. Il pranzo, era costituito da un piatto unico, generalmente una minestra, preparata con lardo, odori, cipolle, pomodori, pasta e patate, o pasta e cavoli, o riso e patate, o altre verdure di stagione. Un altro piatto che si poteva trovare di frequente sulle tavole era la minestra di legumi preparata con cipolla, aglio e condita con olio, oppure legumi in umido, a base di fagioli o di lenticchia, preparati con patate, lardo e pomodori. A cena, capitava spesso che si mangiava zuppa fatta con pane, latte e cicoria, oppure con resti del pranzo. I dolci erano totalmente assenti dalla dieta dalla maggior parte di queste famiglie, mentre la frutta compariva quasi sempre sulla tavola di tutti.
Scritto da: Kseniya Karimova, Federica Attianese, Sabrina Paolazzi, Jacopo Gangi, Rita Viviani