Vediamo le etichette stampate su ogni prodotto, ne sentiamo parlare ma in realtà siamo certi di conoscerne le informazioni?
Le etichette sono presenti sui cibi e sulle bevande che consumiamo regolarmente, sono la carta d’identità di un prodotto. Così come noi non usciamo mai di casa senza il nostro documento, anche il cibo si porta sempre dietro la sua etichetta.
Nelle etichette sono contenute indicazioni obbligatorie ed altre informazioni aggiuntive. Sulla carta di confezionamento sono rappresentati:
La quantità espressa in grammi per il cibo ed in ml per le bevande
Data di scadenza
La sede dello stabilimento di produzione
Lotto di appartenenza del prodotto
Modalità di conservazione
Elenco degli ingredienti
I marchio del prodotto
I valori energetici
Il codice a barre
Il luogo di provenienza per gli alimenti freschi
Ora facciamo un gioco, prendiamo una confezione di cibo dalla dispensa e guardiamo attentamente l’etichetta: avrete notato sicuramente dei numeri che si riferiscono ai valori nutrizionali e in particolare i valori energetici, ovvero:
grassi (hanno principalmente funzione energetica)
carboidrati (è il nostro combustibile quotidiano)
fibre (si divide in 2 grandi classi: fibra solubile e fibra insolubile)
vitamine (può essere riportato solo se presente in quantità significative)
proteine (che sono fin troppo presenti nella dieta occidentale)
sodio (è uno dei 2 elementi che formano il sale da cucina, è bene non esagerare nel suo impiego)
L’etichetta, però, può aiutarci a distinguere un “cibo spazzatura” da un cibo sano. Scommettiamo che voi avete già sentito parlare di “cibo spazzatura”.
Il primo a darne una definizione è stato Michael F. Jacobson, biologo statunitense, nel 1951. Jacobson ha usato questo termine per indicare una tipologia di cibo considerato malsano, a causa del suo bassissimo valore nutrizionale ed all’elevato contenuto di grassi o zuccheri. In altre parole, la peculiarità del cibo spazzatura è di contenere molte calorie ma allo stesso tempo di non ottemperare alle necessità fisiologiche essenziali per la vita sana di una persona.
Anche senza essere dei nutrizionisti, molte di queste informazioni possiamo verificarle, appunto, leggendo l’etichetta: ad esempio possiamo vedere l’apporto calorico di un alimento, ma anche quanti sono i grassi, gli zuccheri, le vitamine e le fibre e con un po’ di pratica vi accorgerete subito che tra un alimento e l’altro ci sono delle grandi differenze.
I cibi sani spesso si tende a identificarli con il cibo di chi vuole stare a dieta o di chi trascorre tutto il tempo in palestra: in realtà i cibi sani fortunatamente li consumiamo tutti.
Si tratta di frutta e verdura, soprattutto se freschi e di stagione; dei piatti che si preparano in casa senza conservanti e coloranti, insomma di cibi che non hanno bisogno di troppi zuccheri e troppi grassi per mantenersi nel tempo.
Ma attenzione! I cibi sani non sempre hanno l’etichetta: se acquistiamo frutta e verdura al mercato, ad esempio, l’etichetta la fa il commerciante, l’unico in grado di fornirci le informazioni sulla provenienza dei suoi prodotti…
Scritto da Alessandro Soverchia, Eduard Mateiescu, Mauro Audino, Matttia Bertagnon, Alessia Pavanello della 2N dell’Istituto Carlo Levi di Torino.
Immagine di copertina: Wikipedia