Vi siete mai chiesti, aprendo il frigorifero o la dispensa, dove sono stati prodotti i cibi che abbiano nelle nostre cucine? No? Allora ve lo spiegheremo noi!
Vi siete mai chiesti, aprendo il frigorifero o la dispensa, da dove vengono i cibi che abbiamo nelle nostre cucine? No? Allora ve lo spiegheremo noi!
Contrariamente a quello che ci aspettiamo, una buona parte dei cibi che mangiamo non è prodotta in Italia, ma all’estero. Come mai? La produzione agricola ed alimentare in Italia non è in grado di soddisfare la richiesta dei consumatori e in alcuni paesi i costi di produzione sono più bassi. Siamo quindi costretti ad importare cibo da altri paesi, ma questo comporta alcune conseguenze inattese.
Ci siamo recati al supermercato della nostra città e abbiamo potuto osservare che, ad esempio:
– ci sono pomodori che arrivano dall’Olanda, fagiolini dal Marocco, cachi spagnoli, meloni brasiliani, kiwi dalla Nuova Zelanda (anche se l’Italia è un grande produttore di kiwi!);
– i mirtilli, le fragole e l’uva spesso vengono dall’America, così come le tipiche patate dolci;
– abbiamo trovato carne che proviene dall’Argentina, dall’Irlanda, dalla Francia.
Tutti questi viaggi del cibo ci sembrano una cosa molto stupida! Non è necessario mangiare fragole in dicembre o mandarini in agosto. Inoltre trasportare merci su gomma aumenta le emissioni di sostanze inquinanti e l’effetto serra.
Bisognerebbe almeno sostituire i mezzi di trasporto che si usano ora con mezzi ibridi, cioè con il motore elettrico. Purtroppo molte persone si oppongono per l’elevato costo di questi mezzi e per la loro scarsa autonomia. Ma se ogni paese producesse per sé ciò che può produrre, inquineremmo meno e guadagneremmo di più.
E allora, perché non iniziare subito? Al lavoro!
SCRITTO DA ELISA, CAMILLA, PIETRO , EDOARDO , MICHELE, IC SETTIMO MILANESE
Ph. credit Elisa