Il cibo prima e dopo Chernobyl

A seguito dell’incidente nucleare avvenuto a Černobyl’ il 26 Aprile 1986, ci furono delle problematiche di tipo alimentare dovute alle radiazioni provocate dall’esplosione nucleare.

Alcuni ricercatori, che stanno studiando la contaminazione dei cibi prodotti in Ucraina e in Russia, hanno scoperto che il livello degli isotopi radioattivi è significativamente più alto – in alcuni casi fino a 16 volte – dei limiti per il consumo umano.
L’ incidente di Chernobyl ha rilasciato radiazioni 400 volte superiori a quelle della bomba caduta su Hiroshima, ma ha rilasciato radiazioni da 100 a 1000 volte inferiori a quelle causate dai test di armi nucleari effettuati a metà del XX secolo. In conclusione l’incidente di Chernobyl è stato un disastro a livello locale, ma non su scala globale.

L’alimentazione basata su cibi fortemente radioattivi ha inevitabilmente minato il sistema immunitario della popolazione, causando un forte abbassamento delle difese dell’organismo ed aprendo le porte ad un progressivo ed inesorabile aumento di numerose patologie.

Nel marzo 2016, l’associazione Greenpeace ha presentato un rapporto dal titolo “Nuclear Scars: The Lasting legacies of Chernobyl and Fukushima” in cui, a seguito di alcuni analisi, è in grado di affermare con certezza che a Chernobyl la gente continua a mangiare cibo radioattivo, nonostante siano ormai trascorsi trent’anni dal disastro atomico.