Il pesce, amato e consumato in tutto il mondo, è da sempre consigliato da medici e nutrizionisti per le sue proprietà benefiche e i sani apporti nutrizionali. Questo alimento sostiene lo sviluppo del corpo e, allo stesso tempo, delle popolazioni che trovano nella pesca un lavoro adatto ad assicurar loro un buon livello di vita.
Il consumo di pesce è aumentato nel tempo, arrivando a circa 20kg pro capite nel 2014, ben 11 kg in più rispetto agli anni 60. Anche le persone coinvolte nelle attività legate al settore sono cresciute e oggi superano il mezzo miliardo.
Ma qual è la situazione dei nostri mari?
Le ricerche descrivono un ecosistema marino in pericolo, minacciato dall’eccessivo sfruttamento. Le tecniche di cattura, sempre più industrializzate e intensive, sono distruttive e cruente, e portano con sé molte conseguenze negative: il danneggiamento dei fondali, la morte di pesci giovani, gravidi o di specie che, pur non essendo d’interesse per la vendita, finiscono nelle reti. Come conseguenza, oggi più di tre quarti delle risorse ittiche mondiali sono sovra sfruttate e, in molti casi, a rischio di collasso.
Che cosa stiamo facendo a riguardo?
Il tema della regolamentazione della pesca eccessiva e della salvaguardia dei mari è una priorità espressa anche dai nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2015-2030: “conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine“.
Attraverso la collaborazione di partner internazionali e locali è stata avviata la creazione di una rete di aree marine protette nel Mediterraneo, da realizzare entro il 2020, per preservare la biodiversità e salvaguardare gli stock ittici. A questa attività si affianca l’implementazione di norme precise, la fissazione di una quota di mercato e tutte le attività di sensibilizzazione e informazione delle popolazioni.
La pesca a Expo2015
All’interno di Expo sono diversi i padiglioni che trattano l’argomento della salute degli oceani e degli ecosistemi marini. Tra questi segnaliamo il Padiglione del Principato di Monaco, dove scenografie e architetture elaborate lasciano spazio alla semplicità, per puntare tutto sulla comunicazione e la divulgazione di molteplici argomenti di sensibilizzazione proposti dalla fondazione Alberto II di Monaco.
Il padiglione è definito ‘hangar delle idee’, e si compone di undici stazioni espositive realizzate con casse da spedizione in legno che simboleggiano le iniziative e le azioni che, grazie a Expo 2015, saranno pronte per essere “spedite” in tutto il mondo. Il tour del padiglione è arricchito da filmati ed esperienze di simulazione e gioco che, oltre a catturare l’attenzione dei visitatori, aiutano l’apprendimento. Un esempio? Potrete mettervi alla guida di barche virtuali e pescare nell’oceano, facendo attenzione a evitare le specie protette.
Interessante e suggestiva è la stazione dedicata all’invasione delle meduse. L’aumento esponenziale del loro numero è strettamente collegato alla pesca eccessiva e, a sua volta, contribuisce alla scomparsa dei pesci: un circolo vizioso da interrompere.
Cosa può fare ognuno di noi
Possiamo sostenere il benessere degli oceani durante i nostri acquisti quotidiani, semplicemente scegliendo in maniera consapevole. Ad esempio, se le specie ittiche commestibili sono molteplici e varie, ma noi ci limitiamo a consumarne solo alcune, quest’ultime saranno necessariamente in pericolo di estinzione.
Nel Mediterraneo i pesci commestibili sono più di 180. Sapevi che anche i pesci hanno una propria stagionalità? Per fare una spesa più consapevole puoi seguire i consigli di Mr. Goodfish, la simpatica mascotte dell’omonima campagna promossa dal World Ocean Network e sostenuta, tra gli altri, anche dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco. Mr Goodfish consiglia le specie migliori in base alla stagione e al luogo e propone gustose ricette.
Scritto da Sara Marsili nell’ambito delle attività del Multimedia Center del progetto EAThink 2015