Giovedì 25 Giugno il Padiglione Slow Food ha ospitato i rappresentanti di alcuni progetti attivi sul territorio nazionale, volti a sensibilizzare la comunità verso le tematiche dell’educazione alimentare e della stretta connessione tra quanto viene coltivato nell’orto e il pasto servito nelle mense scolastiche.
L’iniziativa (ideata originariamente da Alice Waters, Vice-presidente di “Slow Food USA”, attorno alla metà degli Anni ‘90) è approdata in Italia nel 2004 con il nome di Orto in Condotta, diventando lo strumento principale delle attività di sensibilizzazione alimentare e ambientale nelle scuole. Da allora, nel nostro paese, il progetto conta 435 orti e quasi 100 condotte Slow Food coinvolte; attraverso la creazione di laboratori sensoriali per bambini e ragazzi e la diffusione di sperimentazioni didattiche (ad esempio, le Settimane del Gusto), è possibile coniugare piacere e apprendimento in un’unica e istruttiva esperienza.
L’Orto in Condotta trasmette agli studenti non solo l’idea di un “rapporto alternativo” con il cibo ma anche il valore della biodiversità e della salvaguardia dell’ambiente: recuperando un appezzamento adiacente la scuola, per tre anni i ragazzi coltivano, scoprono i ritmi delle stagioni e i prodotti della terra. Grazie ai consigli e all’aiuto preziosissimo di insegnanti, nonni e genitori (che partecipano ai corsi di formazione previsti dal progetto), i piccoli agricoltori sviluppano gradualmente una capacità di lettura critica del gusto e imparano a riconoscere la qualità di ciò che mangiano.
Nel corso dell’incontro si sono susseguiti svariati interventi. In particolare, le parole di Antonio Ciappi, Direttore della SIAF (Servizi Integrati Area Fiorentina), hanno destato un forte interesse nel pubblico: «È dal 2006 che la società pubblico-privata che dirigo si impegna nell’ambito del miglioramento e del rinnovo continuo del sistema di refezione scolastico. In tutti questi anni abbiamo cercato di perseguire obiettivi specifici: una cucina sana, buona e pulita caratterizzata da ingredienti di qualità (in accordo con il principio fondante di Slow Food), la predisposizione di menù scolastici con piatti stagionali nel rispetto della tradizione culturale e culinaria locale (con tanto di monitoraggio del tasso di gradimento) e la promozione dell’educazione al gusto, all’alimentazione e al consumo consapevole. I bambini vogliono mettere le mani in pasta e, ad oggi, sono orgoglioso di affermare che il Comune di Bagno a Ripoli (sede della SIAF) consente loro di farlo: sono stati istituiti, infatti, ben 16 orti scolastici e diversi workshop. Il laboratorio che riscuote più successo è sicuramente quello incentrato sul recupero delle ricette delle nonne: le torte e le marmellate di una volta si possono realizzare soltanto con prodotti freschi e a chilometro 0. E sono proprio tali delizie “fatte in classe” a costituire le merende pomeridiane degli alunni; niente patatine né alimenti contenenti conservanti».
Oltre all’aspetto eco sostenibile, però, viene alla luce anche una sfaccettatura più economica/strategica: le proposte legate a “Orto in Condotta” mirano a tutelare e a incentivare le produzioni dei coltivatori locali. Dopo aver scoperto che un produttore di basilico operante a 300 metri dalla SIAF portava il proprio prodotto a Novoli (FI) e che poi, da lì, questo veniva ricomprato dalla mensa scolastica di Bagno a Ripoli, si è pensato di instaurare una collaborazione diretta tra l’associazione e gli agricoltori del posto.
All’inizio del 2013, in aggiunta, Ciappi ha ottenuto il permesso (e i finanziamenti) da parte della Regione Toscana per avviare un progetto molto originale e utile: l’Agrobus, ovvero un bus adibito a vendita diretta di vivande locali, gestito da una cooperativa che assiste ragazzi disabili, errante tra scuole e frazioni del Comune.
Scritto da Arianna Rimoldi nell’ambito delle attività del Multimedia Center del progetto EAThink 2015.
Photocredits: Slow Food